Ormai sono anni che non scendo giù a Messina e mi manca molto non esserci andato più, sapete ormai di tradizione era cosi, certo uno cresce è va anche da altre parti del mondo, non per forza si deve andare ha Messina, può capitare di non andare per un anno, perche si va da qualche altra parte, ma non è cosi per me, per tanti motivi privati che non è di vostro interesse, ormai manco da Messina da diversi anni, ma uno delle cose più belle quando si va ha Messina è il periodo estivo ed è il periodo delle vacanze estive io di solito le faccio ad agosto circa 2/3 settimane, la seconda è la più bella perchè è la settimana dei Ferragosto, in quel periodo più precisamente il 15 agosto appunto Ferragosto esce la Vara, mentre la settimana prima di solito escono Mata e Grifone I due giganti vengono portati in processione dal 10 al 14 agosto
Ma Mata e Grifone chi sono?
I Giganti, rappresentanti solitamente una donna bianca di nome Mata ed un guerriero nero di nome Grifone, sono due alti fantocci di cartapesta che vengono portati a spalla o trainati, danzando al ritmo di tamburi, per le vie di Messina, Seminara, Palmi e altre località della Sicilia e della Calabria, in occasione di festività cattoliche patronali o di altri eventi. I giganti sono identificati nei leggendari fondatori della città di Messina e da questo deriva la loro importanza nella tradizione
In relazione ai giganti alcuni racconti popolari calabresi narrano la storia di una regina rapita da un re venuto da molto lontano, dal mare, dalla Turchia. Ritroviamo questi alti giganti radicati nella cultura popolare della Spagna e vengono in mente ambientazioni che vedono la Calabria
durante la dominazione spagnola, poi ancora al periodo delle incursioni
turche e ai saraceni. La radice storica del ballo dei giganti è di
probabile origine aragonese. Il contatto con la dominazione catalana
fece pervenire in Sicilia e in Calabria questa tradizione tuttora fortissima in Catalogna. A testimonianza di un'antica matrice culturale presente nell'area del Mediterraneo ancora oggi ritroviamo manifestazioni popolari con l'uso dei giganti processionali in Spagna, in Sicilia, a Malta ma anche in Belgio e in Germania.
La Vara
La Vara di Messina è un grande carro votivo dedicato alla Madonna Assunta e che viene portato in processione il 15 agosto di ogni anno.
Il termine "vara" è la traslitterazione di "bara", che sta ad indicare la bara dove giaceva il corpo della Dormitio Virginis
(la Madonna Dormiente). La Vara è alta circa 13,5 metri e pesa sulle 8
tonnellate, viene portata in processione da centinaia di fedeli tramite
delle lunghe corde (gomene) che servono a farla trainare. Dette gomene,
lunghe poco più di cento metri, sono tirate all'inizio da due gruppi di
persone che fanno capo ai rispettivi capi corda; fino a qualche anno fa
indossavano delle magliette di diverso colore (Blu e Marrone), ma adesso
sono semplicemente di colore blu in onore della Madonna. Un'antichissima
tradizione popolare vuole che le corde della Vara posseggano proprietà
magiche e taumaturgiche. Per tale motivo alla fine della processione,
quando il carro si arresta nella piazza del Duomo, viene letteralmente
assaltato dai Messinesi che, armati di forbici e coltelli, staccano pezzi
di corda da portare a casa, dove poi verranno collocate sotto il
materasso, o appese per allontanare la negatività. Anticamente gli
angioletti della vara erano impersonati da bambini (spesso orfani degli
istituti messinesi o figli di carcerati) mentre la Madonna in cima alla
Vara era una ragazza vergine, scelta per sorteggio, che dopo avere
completato il giro processionale senza cadere, aveva la possibilità di
far liberare un condannato a morte. Nel 1681 e nel 1738 a causa di
alcuni incidenti delle persone caddero dalla vara e rimasero
miracolosamente illese. In segno di ringraziamento alla Vergine Maria
per lo scampato pericolo venne eretta una statua di marmo dedicata
all'Immacolata, scolpita da Giuseppe Buceti ed inaugurata l'8 dicembre
1757, oggi è ubicata nella piazzetta Immacolata di Marmo accanto al
Duomo. A seguito dei numerosi incidenti che alcune volte sfioravano
autentiche disgrazie, finalmente a metà '800, si è provveduto a
diminuire l'altezza della Vara e sostituire i personaggi con figure di
cartapesta. Tra i momenti più seguiti e suggestivi è la cosiddetta
"girata", cioè il momento in cui la Vara si immette dalla Via Garibaldi
in via I Settembre per giungere in Piazza Duomo e, a seconda della
riuscita della manovra, si traggono auspici per tutto l'anno a seguire.
La partenza, per quanto possa essere entusiasmante, non riesce a
trasmettere tutte le sensazione dell'entrata della Vara in Piazza Duomo,
la piazza centrale di Messina, dove è attesa da migliaia di messinesi.
Quindi capirete, ora perche mi manca un sacco quel periodo in cui scendevo giù in estate, oltre ovviamante al mare, anche se io preferisco la montagna, io sono nato in Valle D'Aosta, ha differnenza dei miei genitori e della mia famiglia che sono nati a Messina. Da tradizione quando la Vara passa casa di mio Zio, perchè dovete sapere che da noi ormai prima di vedere la Vara andiamo da mio zio,perche di solito noi mangiamo da lui quindi scendiamo vediamo la Vara e poi risaliamo e verso sera ceniamo tutti insieme per festeggiare, come tradizione vuole mio zio si veste in modo buffo per far ridere, fa il barbeque che buona la carne che si prende qua a Messina e io di solito per tradizione praticamente mi abbuffo di salsiccia, capita che i miei parenti ne mangiano meno o perchè me li spazzolo proprio io, c'è poco da fare quel perido mi manca molto spero che il prima possibile possa ritornare ha fare questa tradizione, tornando a Messina.
Luca
Luca